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Gli otto racconti qui raccolti hanno prima di tutto un valore pienamente letterario: restituiscono al pubblico italiano un grande scrittore ungherese. Inoltre hanno un valore fortemente storico: la partecipazione attiva ai movimenti del '56 costò all'autore la galera. E la risposta fu in un primo momento la "protesta del silenzio"; finché a quattro anni dall'amnistia che gli aprì le porte della prigione non decise di tornare a farsi sentire con l'ultimo dei racconti qui raccolti," La resa dei conti", che narra il tentativo di fuga di un vecchio professore da una Budapest sotto il tiro dei carri armati, tentativo che si rivelerà impossibile per lo stretto legame che l'uomo ha con la propria terra.